Ailanthus altissima

ailanto

Ailanthus altissima è inserita nell’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale per le quali l’eradicazione è diventata obbligatoria (Regolamento di esecuzione (UE) 2019/1262 del 25 luglio 2019 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1141 per aggiornare l’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale). E’ una specie vegetale di origine asiatica altamente “invasiva” in quanto si diffonde spontaneamente in ambienti naturali, semi-naturali e addirittura urbanizzati. La specie è molto rustica e può adattarsi a qualsiasi tipo di suolo e di regime idrico. Si riproduce sia per seme che per via vegetativa e una pianta può produrre fino a 300.000 frutti secchi all’anno. L’esteso e vigoroso apparato radicale è in grado di generare numerosi polloni da cui si originano piante figlie. Le giovani plantule hanno elevata velocità di accrescimento ed un notevole vigore vegetativo.

Essendo poco esigente e a crescita molto rapida, la specie risulta molto competitiva con le specie autoctone. Le piante invadono le aree naturali formando popolamenti monospecifici ad alta densità che ombreggiano le specie native riducendone o impedendone la crescita.

Le specie esotiche invasive sono la seconda causa di perdita di biodiversità dopo la scomparsa degli habitat naturali, alterando l’equilibrio ed inquinando habitat ed ecosistemi protetti. Esse vanno dunque eradicate per evitare la perdita di biodiversità e per preservare i nostri paesaggi, gli ambienti naturali e tutte le specie autoctone.

Ailanthus altissima nel Parco dell’Alta Murgia

panorama slide2In questi ultimi anni l’ailanto si sta rapidamente diffondendo e moltiplicando nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia modificando la struttura degli ecosistemi e sostituendosi gradatamente alla flora autoctona con conseguente rischio di perdita e di degrado degli habitat naturali. Da precedenti studi effettuati dall’ISPA, si è evidenziata una percentuale di infestazione di ailanto nel Parco piuttosto alta. Infatti, su un totale di 125 km percorsi, è stata individuata in media, una pianta di ailanto ogni 580 m. Molte piante crescono in zone del Parco fortemente vulnerabili, lungo le strade e ai bordi della foresta.

ailanto nel parcoNon vi sono informazioni precise riguardo la data d’inizio dell’ infestazione negli habitat naturali. L’introduzione di alcune piante in giardini privati a scopo ornamentale è avvenuta circa 80-100 anni fa. L’ampia diffusione successiva è stata causata principalmente dalla dispersione dei semi.

paralupi con ailantoNel Parco sono certamente presenti migliaia di alberi concentrati in gruppi più o meno folti e più raramente come piante “singole”. A causa delle sue caratteristiche ecologiche di invasività, la presenza dell’ailanto è irregolare in tutto il parco, ma si concentra soprattutto lungo i bordi delle strade, in alcune depressioni, intorno a ruderi, pozzi e vasche ed è meno presente nelle zone aride e pietrose.