Parco Nazionale dell’Alta Murgia: ambiente e caratteristiche

Prateria
Il Parco dell’Alta Murgia, istituito con DPR del 10 Marzo 2004, è situato in sud Italia, in Puglia, ha una superficie di 68.077 ettari e comprende i territori di 13 Comuni afferenti alle Province di Bari e BAT. Il Parco è tra le più importanti aree carsiche d’Italia, per lo più caratterizzate da terreni calcarei.  Si tratta di una delle più grandi aree sub-steppiche d’Italia e ospita una delle più grandi popolazioni di Falco naumanni (grillaio) in Europa e nel mondo. Il Parco ha un alto grado di biodiversità: sono state censite circa 1500 specie di piante, che rappresentano il 25% del totale di tutte le specie presenti in tutta Italia .
Steppa cespugliataL’area è caratterizzata dalla presenza di particolari ecosistemi molto diversi tra loro. I più importanti tipi di habitat sono costituiti da pascoli e praterie aride, querceti di Quercus trojana, pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica. Inoltre, sono stati identificati altri tipi di habitat tra cui: laghi eutrofici naturali, stagni temporanei mediterranei, pavimenti calcarei, grotte, pareti rocciose e boschi di quercia bianca.
Le formazioni erbose secche, un tempo molto diffuse in Europa, sono costituite da differenti tipi di vegetazione, in particolare da graminacee, e forniscono l’habitat ideale per molte specie di uccelli rari o in via di estinzione.

Falco grillaio

Uccelli rapaci come il Falco biarmicus (lanario) o il Pernis apivorus (falco pecchiaiolo) richiedono grandi spazi aperti e utilizzano le praterie per la caccia, le aree trofiche durante la stagione riproduttiva e le zone con vegetazione più alta come siti posatoi.

Anche molti passeriformi, come Lullula arborea (tottavilla), utilizzano questo ambiente per la nidificazione. Nel Parco ci sono numerose specie di uccelli migratori e 34 specie selvatiche incluse nell’allegato I della Direttiva Uccelli 2009/147/CE, alcune comprese nella lista delle specie di uccelli considerate “Priorità per il finanziamento nell’ambito di LIFE”.

Negli ultimi decenni a causa dei cambiamenti delle pratiche agrarie molte aree del Parco versano in uno stato di cattiva conservazione. L’area è stata esposta negli anni ad un processo di frammentazione degli habitat principalmente dovuta alla  Politica Agricola Comune che ha convertito, mediante la pratica dello spietramento, praterie e pascoli naturali in aree cerealicole. Abbandono dell’agricoltura, cambiamento dell’uso del suolo, intensificazione dell’agricoltura, urbanizzazione, pascolo irrazionale, sono tutti fattori che hanno inciso sul decremento della flora e della fauna del Parco ed in particolare sul numero di uccelli.

Stipa austroitalica

Nel Parco dell’Alta Murgia sono molte le specie protette ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CE, tra questi mammiferi, rettili e anfibi, invertebrati e una specie di pianta chiamata comunemente “lino delle fate” (Stipa austroitalica).